paysan.bio ha scritto:
Didier,
l'obiettivo non è combattere contro tutti coloro che entrano nel sistema,
l'obiettivo è ricordare che le decisioni devono essere prese in accordo con le persone interessate e non solo tra le persone che si considerano esperte ma che non dovranno subire le conseguenze di decisioni sbagliate.
Trovo che stiano facendo di tutto per non sporcarsi le mani, non per stancarsi di arrivare alla fine delle cose.
per quanto riguarda la fenocultura, hai già visto arrivare i giornalisti, prima o poi i canali commerciali ti contatteranno.
Andrà avanti grazie alla loro influenza? Ne dubito perché non c'è molto da vendere. sarà solo buono per la loro immagine.
non è il numero di abbonati che trovo rivoluzionario, è la CONDIVISIONE delle informazioni.
è il fatto che le persone vengono coinvolte anche quando viene loro detto che a volte possono avere spiacevoli sorprese ...
spesso avverti che il modello non è trasferibile agli agricoltori, eppure penso il contrario.
non può essere trasposto direttamente con la tecnica che usi, ma il principio è buono.
il vero problema è sempre impedire a questo modello di industrializzarsi e perdere i suoi valori (come la bioindustriale).
Mi piacerebbe vedere queste tecniche usate con la chimica quando non ce n'è bisogno.
Il mio non era quello di difendere l'entrismo. Giusto per dire che possiamo essere guidati, in un corso, a trovare un certo interesse al riguardo (non sto parlando di finanza, ma c'è anche quello). E che inevitabilmente si stacca.
Per me, e il poco che conosco, O. de Schutter è solo un macroeconomista.
Ti rassicuro: sono io che uso contatti che ho ancora in certi media, della mia vita precedente. Mi permette di parlare di quello che faccio, di annunciare le conferenze. Dubito fortemente che un qualsiasi "gruppo" mi contatterà!
Quello che mi interessa è che quante più persone possibile si confrontino con l'idea che io chiamo "orto pigro". Che poi scelgono liberamente. Insisto, nelle mie lezioni, solo su una cosa: se possibile fare almeno una piccola prova.
La mia diapositiva introduttiva dice, in 3 parti:
a) 1) Non credermi "stupidamente"!
Ma, da domani, prova comunque !!!!
b) 2) “In questo mondo, niente è mai perfetto! "
… Nemmeno il “Giardino Pigro” !!!
c) 3) Ad ogni "SUO" orto del bradipo!
Il tuo sarà come:
- cosa sei
- l'ambiente e l'ambiente in cui
lo imposti tu: suolo, clima,
vincoli "...
- cosa ne faranno i meccanismi naturali!
Quello che interessa anche a me, e sono felicissimo che stia prendendo forma, è che nascano reti, con scambi veri ... C'è anche dietro l'idea che domani il mio cuore possa smettere di battere ... Più queste reti saranno esistenti, organizzate e funzionali, migliore sarà il futuro della "fenocultura" ...
La mia riserva sulla trasponibilità all'agricoltura va intesa "così com'è" (o come me). Per un semplice motivo: non ci sarà mai abbastanza fieno! Ma sai che sto lavorando con alcune persone su un adattamento a una forma di giardinaggio commerciale. L'agricoltura, nel senso più ampio, comporterà la semina sotto copertura vivente, alla maniera di Manfred Wenz, a mio parere. A cosa indirizzo anche la mia ricerca, pur mantenendo l'obiettivo di "massimizzare la pigrizia" ...