Ségolène Royal offre 3 000 megawatt per oltre tre anni nel solare francese
Nuova fabbrica THE 25 / 08 / 2016
Il ministro dell'Ambiente Ségolène Royal ha lanciato mercoledì 24 agosto una gara d'appalto per 3 000 megawatt di centrali solari a terra in sei rate nell'arco di tre anni. Cosa conferisce al settore esagonale una visibilità senza precedenti e rivendicato a lungo.
Orizzonte chiaro per il solare francese. Mercoledì 3 agosto il ministro dell'Ambiente, Ségolène Royal, ha lanciato un bando di gara per 000 megawatt (MW) di impianti solari a terra nell'arco di tre anni. "Le nuove capacità previste sono suddivise in sei tranche applicative da 24 MW, ciascuna intervallata da sei mesi l'una dall'altra. I progetti saranno quindi realizzati dal 500, e fino al 2017", precisa il comunicato diffuso dal ministero.
Questo bando di gara, annunciato alla fine di giugno dal Ministro, fa parte della traiettoria di sviluppo dell'energia fotovoltaica pianificata nel quadro della legge sulla transizione energetica approvata un anno fa. Alcune installazioni cumulative 10 200 di 2018 sono destinate a 18 e 200 20 a 200 2023 MW per 450. È previsto un altro bando di gara relativo alle installazioni degli edifici. Dovrebbe coprire un volume di 6 MW all'anno per tre anni. Oggi il fotovoltaico in Francia ammonta a poco più di 000 XNUMX MW installato.
La Renewable Energies Union (SER) ha accolto con favore questo lancio. "Questo bando di gara risponde a una ripetuta richiesta della SER. Porterà visibilità all'intero settore lungo l'intera catena del valore", hanno dichiarato Jean-Louis Bal, presidente di SER, e Arnaud Mine, presidente di SER-SOLER - il ramo di SER dedicato all'energia solare - in un comunicato stampa.
Turno radicale
Questo bando di gara pluriennale rappresenta un allontanamento radicale dalla situazione prevalente fino ad oggi. Dal momento che 2011, sono state lanciate solo tre offerte per grandi centrali elettriche a terra. Soprattutto, non erano programmati e la seconda e la terza gara hanno giocato a lungo l'Arlésienne, mettendo a dura prova i nervi del settore. Soprattutto perché i volumi non hanno superato 500 MW ogni volta. I candidati si precipitarono a frotte, pubblicando un volume di offerte diverse volte superiore a quello del bando di gara.
L'industria chiede da anni al governo di dargli maggiore visibilità con bandi di gara pluriennali. In particolare, il SER ha richiesto un volume minimo di 1 megawatt all'anno. Il ministro ha ribadito queste richieste, accontentando la SER, che comunque mantiene le sue pressioni. "Attendiamo ora con impazienza il lancio del secondo bando di gara dedicato alle installazioni edili", conclude il comunicato del sindacato.
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