Analisi mondo ha scritto:Il lavoro documentario di Jean-Michel Carré, che ha iniziato la sua carriera nel cinema militante, nutre per molti anni i maggiori problemi della società, dalla vita in carcere per lo stato della prostituzione. E oggi affronta un problema sempre più spesso menzionata negli ultimi anni: la trasformazione delle condizioni di lavoro e spesso deleterie conseguenze, a volte tragici, essi assumono nella vita degli uomini. Questo film TV che ha ventilato in una versione sostanzialmente diversa nel mese di ottobre 2006 su Canal +, tradisce la sua origine dalla ricerca di tutto il messaggio chiarezza ed efficacia della manifestazione.
A questo livello, non vi deluderà. Una misura molto stretto è dunque successo in corsia di sorpasso delle vittime del lavoro e di esperti in materia (politologo Paul Ariete psicoanalista Dejours), e, infine, essere una bella immagine schiacciante delle condizioni di lavoro nella nostra società . Distruzione di forme di solidarietà collettiva, la solitudine e la concorrenza tra i dipendenti, sistema permanente di valutazione e di incoraggiamento di denuncia, l'uso di tecniche di gestione che oscurano l'individuo a favore della prestazione pura che può produrre combinano sembra lì oggi di disumanizzare il mondo del lavoro, di privarlo della ricchezza e la creatività che può idealmente porto.
Il risultato di questa politica, che si applica ora a tutti i livelli della società, consiste in un aumento esponenziale condizioni di lavoro, di depressione cronica al suicidio. Tra gli interventi dei relatori, il regista e diapositive senza problemi nel suo informazioni statistiche film che cadono con freddezza sullo schermo e che, anzi, agghiacciante.
Dopo che non morirono tutti ma tutti furono colpiti da Sophie Bruneau e Marc-Antoine Roudil (documentario uscito nel febbraio 2006) o dalla recente fiction di Nicolas Klotz, The Human Question, il mondo del lavoro sembra quindi diventare la piattaforma per osservazione privilegiata dei principali mutamenti sociali ed economici contemporanei. La cosa è talmente vera per lo psicoanalista Christophe Dejours che non esita a notare, collegando questa problematica alla drammatica situazione delle periferie, che la nostra società è nuovamente entrata in un "periodo di decadenza".
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0 ... 580,0.html
Mi è piaciuto particolarmente il passaggio in cui uno psicoanalista (Christophe Dejours, psicoanalista del CNAM) tratta i giovani ingegneri (commerciali in questo caso) appena usciti dalla scuola come "deficienti" seguendo una dottrina prestabilita (formattazione) ... è la stessa persona che parla di decadenza ....