Smantellamento di impianti nucleari
Conferenza internazionale ad Avignone (28 settembre-2 ottobre)
La rete "Quitting nucleare" denuncia il
apprendista stregoni nell'industria nucleare
I rappresentanti della maggior parte delle principali compagnie nucleari, francesi e stranieri, si sono incontrati ad Avignone dal 28 settembre al 2 ottobre per discutere della questione cruciale dello smantellamento delle strutture nucleari. (Cfr https://www.sfen.fr/index.php/plain_sit ... challenges )
In questa occasione, il Network "Sortir du nuclear" ricorda che è prima di considerare la costruzione di impianti nucleari che sarebbe stato necessario riflettere: i promotori dell'atomo si sarebbero allora certamente resi conto che la questione dello smantellamento, e quella dello direttamente legati (*) alla gestione dei rifiuti radioattivi, sono insolubili e provocano gravi delusioni alle generazioni attuali e future.
Il processo di smantellamento del reattore nucleare di Brennilis (Finistère) illustra perfettamente la domanda:
- ad oggi, il costo dello smantellamento è 20 volte superiore a quello annunciato all'inizio;
- il processo di smantellamento è attualmente interrotto con decisione del Consiglio di Stato, esso stesso sequestrato a tal fine dalla Rete "Sortir du nucleare" che ha rivelato gravi irregolarità sia a livello amministrativo (in particolare la mancata informazione della popolazione) quella relativa al sito di demolizione (un rapporto di ispezione dell'Autorità per la sicurezza nucleare, del 20 giugno 2007, segnala le numerose infrazioni);
Un altro esempio edificante è la situazione nucleare britannica:
- il disegno di legge per lo smantellamento è stato rivalutato più volte, passando da 48 miliardi di sterline nel 2002 a 56 nel 2004, per raggiungere la cifra sbalorditiva di 70,2 miliardi di sterline (o 104 miliardi di euro). Peggio ancora ...
- è stato riconosciuto, durante il recente acquisto di energia britannica da parte di EDF, che sarebbero stati i soldi pubblici a finanziare questo smantellamento.
È quindi chiaro che le aziende realizzano profitti vendendo elettricità nucleare, quindi lasciano il conto per lo smantellamento a carico degli Stati e lasciano in eredità le generazioni future di scorie radioattive che dureranno per milioni di anni. Questi dati devono essere confrontati con quelli delle energie rinnovabili che, tra le altre qualità, non rappresentano un problema di smantellamento e non producono scorie radioattive.
La Rete "Sortir du nucleare", che chiede un dibattito nazionale sul tema dello smantellamento, denuncia il cinismo dei partecipanti al Colloquio internazionale di Avignone, che sostengono tutti la costruzione di nuovi impianti nucleari e quindi hanno buona fortuna affermando che "deve" esaminare il problema dello smantellamento.
(*) Lo smantellamento di un impianto nucleare porta alla creazione di grandi quantità di scorie radioattive.
che sarà seppellito nel nostro suolo come ricordato in articoli recenti. tutti sono liberi di esprimersi in relazione alla gestione dei nostri terreni in questo settore ...