bardal ha scritto:
Ma c'è ancora più fastidio, a mio modesto parere. La questione stessa delle emissioni di gas serra sembra essere dimenticata in questo dibattito, come se fosse solo un problema secondario; Eppure è questo il criterio che Nicolas Hulot ha avanzato - mi sembra in modo molto rilevante - per giustificare il suo rinvio del programma. Non è la questione del "picco del petrolio" (inoltre rimarranno gas e carbone, come dicono i nostri vicini), è anzi l'obbligo urgente di smettere di bruciare energie che emettono CO2 che costituisce la priorità di priorità.
È la stessa priorità per tutti qui? O ce ne sarebbe un altro?
La conservazione della biosfera è oscurata dal concetto di riscaldamento globale, è una sottigliezza da cogliere nel senso che la questione di RCA * è ridotta a una questione esclusivamente contabile.
Si parla di "diritti di emissione", "riduzione delle emissioni" ecc ... questo approccio che può apparire ad alcuni come pragmatico nasconde in realtà un problema fondamentale di un ordine filosofico che è quello di trasformazione del mondo e del ruolo dell'umanità nel preservare la vita sulla terra.
È quindi abbastanza strano che un governo come il nostro (che mira a rilanciare la crescita) non affronti questioni come il picco del petrolio, che sembra più in linea con l'obiettivo perseguito.
Le
RCA svolge quindi un ruolo di "garanzia morale" per le nostre società industrializzate, utilizzando una catastrofe imminente come leva per un nuovo impulso industriale volto a sostenere qualunque sia il costo dello sforzo di crescita.
Per prendere la tua osservazione, la priorità della priorità è quella di rallentare il flusso di energia attraverso la nostra società.
Raggiungere le nostre paure sui soli combustibili fossili è costoso orientarci quando arriva il momento verso altre forme di distruzione.
*
CAR = riscaldamento globale antropogenico
"L'ingegneria a volte consiste nel sapere quando fermarsi" Charles De Gaulle.