È una questione di termodinamica: così come è preferibile sostituire gli schiavi (che devono essere costretti a lavorare e mantenere) con lavoratori "volontari", ma costretti dal contesto sociale *, a sostituire le colonie ( che deve essere amministrato) da neocolonie "libere" di sottomettersi all'economia estrattivista, è di gran lunga preferibile abbandonare la tirannia di uno (che finisce sempre per concentrare su se stesso l'ostilità dei suoi popolazione) da quella di un'entità vaga, legittimata dal gioco di prestigio che costituisce l'astrazione del "popolo sovrano": come rinnegare se stessi?
Dal momento che vedo che ti piacciono le (buone) letture, ti consiglio
Alexis de Tocqueville chi ha capito meglio cosa significava democrazia (ed era un realista!), almeno ciò che poteva essere praticato nella realtà.
La "fabbricazione del consenso" di
Edward Bernard è anche fortemente raccomandato. Quasi lo stesso titolo (non è un caso), "The Making of the Enemy" da
Pierre Conessa
...
"Le biblioteche sono arsenali di istruzione enorme!"
* Le guardie-chiourmes sono pagate dal proprietario degli schiavi, la polizia dalla comunità ...