Jean Peyrelevade
93 pagine Editore: Seuil (ottobre 7 2005)
presentazione
Il capitalismo moderno è organizzato come una gigantesca società per azioni. Fondamentalmente, trecento milioni di azionisti controllano quasi tutta la capitalizzazione di mercato mondiale. Spesso maturi, di istruzione superiore, con un livello di reddito relativamente alto, affidano la metà del proprio patrimonio finanziario a decine di migliaia di manager per conto di terzi il cui unico scopo è quello di arricchire i propri elettori. Le tecniche per raggiungere questo obiettivo si basano sulle regole della “corporate governance” e comportano requisiti di redditività eccessivi. Trasformano i leader aziendali in servi zelanti, persino schiavi d'oro degli azionisti, e inquinano la legittima volontà di intraprendere con pura avidità. Così il capitalismo non è solo l'unico modello di organizzazione della vita economica mondiale: è diventato "totale" nel senso che regna senza condivisione o contro-potere sul mondo e sulla sua ricchezza.
Biografia dell'autore
Jean Peyrelevade è stato vicedirettore del gabinetto di Pierre Mauroy (1981-1983). Ha poi presieduto alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del nostro paese (Suez, UAP, Crédit Lyonnais). Professore a lungo di economia all'Ecole Polytechnique, ha scritto diversi libri sull'evoluzione del capitalismo contemporaneo.